PAOLO PARMEGGIANI
Bolzano
VIOLA

Come e in che occasione hai scelto il tuo strumento?
A 8 anni volevo suonare l’organo da chiesa. Per studiare organo bisogna cominciare col pianoforte, ma in Conservatorio mi hanno detto che sarebbe stato difficile essere ammessi consigliandomi di scegliere tra il violino, il violoncello o fagotto, strumenti molto ricercati e richiesti dalle orchestre (allora…) e che avrei avuto il pianoforte come strumento complementare. Ho scelto il violino, il “meno peggio” fra i 3, prima non avrei mai pensato di suonarlo. L’insegnante di pianoforte però era talmente severa che mi ha definitivamente allontanato dalla tastiera e l’insegnante di violino talmente appassionato dello strumento che invece me lo ha fatto amare
Oltre alla musica, qual è la tua passione più grande?
Fotografare stelle e comete.
Qual è la cosa più bella dell’essere musicista?
Non avere a che fare con le parole o i numeri.
Quali sono gli ingredienti indispensabili per un “concerto perfetto”?
Per suonare con altri musicisti è fondamentale passare del tempo assieme fuori dalle prove, anche solo per parlare e mangiare. Come può essere appunto stare assieme per una settimana, magari in un posto bello e lontani da casa. Crea una sintonia e affiatamento che solo suonando non si può raggiungere (anzi spesso si creano solo tensioni…)
Che carriera avresti intrapreso, se non ti fossi dedicato alla musica?
In tutta la vita non sono riuscito a fare altro che suonare.
Qual è la cosa più bella dell’essere musicista?
Essere nel mondo dei suoni.
Che tipo di musica ascolti a casa?
Principalmente classica, ma ascolto un po’ di tutto a parte quella “rumorosa”.
Il tuo talento nascosto?
In cucina.
Cosa apprezzi maggiormente dell’Alto Adige?
La natura, adoro le montagne, i boschi e i cieli bui per fotografare le stelle.
In quali paesi e/o città hai già avuto l’occasione di suonare?
I concerti più lontani sono stati nel 1995 con la tournée dell’orchestra Haydn in America. Ho suonato in Svizzera, Austria e Francia. In Italia a Bologna, Verona, Torino e altri piccoli paesi del nord Italia.
Nella tua vita da musicista ti sono mai successi episodi folli o buffi?
Un concerto in una chiesa in montagna a dicembre con tanta neve (anche per raggiungere a piedi la chiesa) e la temperatura prossima allo zero (in chiesa).… Suonavo da solo con un organista e una cantante. Per fortuna ero su in cantoria e, non visto, ho suonato in tenuta da sci con guanti e pesanti scarponi. Ho dovuto però aspettare che tutto il pubblico andasse via per scendere. Ho avuto ugualmente tanto freddo, ma è stato buffo e un po’ imbarazzante.
Porti avanti altre professioni oltre a questa?
La Musicoterapia che attualmente è la mia attività principale.
Qual è il tuo primo ricordo d’infanzia?
Con la musica, a 8 anni ho suonato alla fine di una messa un grande, ma veramente grande organo in una chiesa di Bologna (penso il più grande..). Conoscevo solo l’inizio della Toccata e fuga di Bach, ma è stata, anche se breve, un’emozione molto forte e indelebile.
PAOLO PARMEGGIANI
Bolzano
VIOLA

Come e in che occasione hai scelto il tuo strumento?
A 8 anni volevo suonare l’organo da chiesa. Per studiare organo bisogna cominciare col pianoforte, ma in Conservatorio mi hanno detto che sarebbe stato difficile essere ammessi consigliandomi di scegliere tra il violino, il violoncello o fagotto, strumenti molto ricercati e richiesti dalle orchestre (allora…) e che avrei avuto il pianoforte come strumento complementare. Ho scelto il violino, il “meno peggio” fra i 3, prima non avrei mai pensato di suonarlo. L’insegnante di pianoforte però era talmente severa che mi ha definitivamente allontanato dalla tastiera e l’insegnante di violino talmente appassionato dello strumento che invece me lo ha fatto amare
Oltre alla musica, qual è la tua passione più grande?
Fotografare stelle e comete.
Qual è la cosa più bella dell’essere musicista?
Non avere a che fare con le parole o i numeri.
Quali sono gli ingredienti indispensabili per un “concerto perfetto”?
Per suonare con altri musicisti è fondamentale passare del tempo assieme fuori dalle prove, anche solo per parlare e mangiare. Come può essere appunto stare assieme per una settimana, magari in un posto bello e lontani da casa. Crea una sintonia e affiatamento che solo suonando non si può raggiungere (anzi spesso si creano solo tensioni…)
Che carriera avresti intrapreso, se non ti fossi dedicato alla musica?
In tutta la vita non sono riuscito a fare altro che suonare.
Qual è la cosa più bella dell’essere musicista?
Essere nel mondo dei suoni.
Che tipo di musica ascolti a casa?
Principalmente classica, ma ascolto un po’ di tutto a parte quella “rumorosa”.
Il tuo talento nascosto?
In cucina.
Cosa apprezzi maggiormente dell’Alto Adige?
La natura, adoro le montagne, i boschi e i cieli bui per fotografare le stelle.
In quali paesi e/o città hai già avuto l’occasione di suonare?
I concerti più lontani sono stati nel 1995 con la tournée dell’orchestra Haydn in America. Ho suonato in Svizzera, Austria e Francia. In Italia a Bologna, Verona, Torino e altri piccoli paesi del nord Italia.
Nella tua vita da musicista ti sono mai successi episodi folli o buffi?
Un concerto in una chiesa in montagna a dicembre con tanta neve (anche per raggiungere a piedi la chiesa) e la temperatura prossima allo zero (in chiesa).… Suonavo da solo con un organista e una cantante. Per fortuna ero su in cantoria e, non visto, ho suonato in tenuta da sci con guanti e pesanti scarponi. Ho dovuto però aspettare che tutto il pubblico andasse via per scendere. Ho avuto ugualmente tanto freddo, ma è stato buffo e un po’ imbarazzante.
Porti avanti altre professioni oltre a questa?
La Musicoterapia che attualmente è la mia attività principale.
Qual è il tuo primo ricordo d’infanzia?
Con la musica, a 8 anni ho suonato alla fine di una messa un grande, ma veramente grande organo in una chiesa di Bologna (penso il più grande..). Conoscevo solo l’inizio della Toccata e fuga di Bach, ma è stata, anche se breve, un’emozione molto forte e indelebile.
BIOGRAFIA
Studia violino al Conservatorio G.B.Martini di Bologna, diplomandosi nel 1989 e proseguendo gli studi nella Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e al Conservatorio B.Bartok di Budapest. Ha frequentato corsi e Master class con i Maestri F.Gulli, S.Gheorghiu, D.Swarzberg, G.Carmignola, E.Porta, R.Bonucci e W.Christ.
Dal 1993 ha collaborato, in qualità di violinista, in diverse orchestre italiane, tra cui l’Arena di Verona, Comunale di Bologna, Rai di Torino e Haydn di Bolzano. Nel 1996 si è diplomato in viola e ha intrapreso in quartetto e quintetto col flauto un attività cameristica. Nel 2004, dopo un grave incidente, ha conseguito il diploma del corso triennale di Musicoterapia presso il Cesfor di Bolzano. Attualmente lavora, dopo aver sperimentato i diversi ambiti in cui la Musicoterapia può trovare appliocazione, nell’area anziani.
BIOGRAFIA
Studia violino al Conservatorio G.B.Martini di Bologna, diplomandosi nel 1989 e proseguendo gli studi nella Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e al Conservatorio B.Bartok di Budapest. Ha frequentato corsi e Master class con i Maestri F.Gulli, S.Gheorghiu, D.Swarzberg, G.Carmignola, E.Porta, R.Bonucci e W.Christ.
Dal 1993 ha collaborato, in qualità di violinista, in diverse orchestre italiane, tra cui l’Arena di Verona, Comunale di Bologna, Rai di Torino e Haydn di Bolzano. Nel 1996 si è diplomato in viola e ha intrapreso in quartetto e quintetto col flauto un attività cameristica. Nel 2004, dopo un grave incidente, ha conseguito il diploma del corso triennale di Musicoterapia presso il Cesfor di Bolzano. Attualmente lavora, dopo aver sperimentato i diversi ambiti in cui la Musicoterapia può trovare appliocazione, nell’area anziani.