GRETA SOPHIE LANTSCHNER
Bozen
CELLO
Come ti prepari prima dell’inizio di un concerto?
Di solito prima di un concerto cerco di rilassarmi e di distrarmi un po’ per non farmi sopraffare dai nervi o dai pensieri negativi. É molto importante per me trovare una calma interiore per avere la giusta concentrazione e poter dare il meglio quando suono davanti a un pubblico.
Qual è la cosa più bella dell’essere musicista?
Per me una della cos’è più belle nella musica è poter condividere e provare la stessa esperienza con altre persone sul palco. Quando si suona insieme si crea qualcosa, nasce un attimo di intesa speciale, una specie di complicità tra musicisti che viene percepita anche dal pubblico ed é lì che nasce la magia.
Che carriera avresti intrapreso, se non ti fossi dedicato alla musica?
Se non fossi diventata musicista avrei studiato per diventare l’interprete oppure la traduttrice visto che mi piacciono molto le lingue.
Qual è il momento più significativo nella tua quotidianità di musicista?
Uno dei momenti più belli per me é stato suonare con la Euphony Central European Youth Orchestra nella bellissima Liszt concert hall a Budapest le “Metamorphosen” di Strauss. L’emozione ed energia che ho provato in quel momento sono indimenticabili!
BIOGRAPHIE
Greta Sophie Lantschner wird 1994 in Bozen geboren. Sie besucht gleichzeitig das Istituto musciale A. Vivaldi und das Konservatorium C. Monteverdi in Bozen, wo sie 2015 ihr Diplom erhält.
Sie setzt ihr musikalisches Studium mit dem 1. Cellisten des Haydn Orchesters von Bozen und Trient, Alejandro Biancotti, fort.
Seit 2016 studiert sie in Linz an der Privatuniversität Anton Bruckner mit Professor Andreas Pözlberger; sie schließt ihren Bachelor 2020 ab und beginnt ihr Masterstudium.
Sie war Mitglied des Jugendsinfoniesorchesters Südtirol und ist seit 2017 Mitglied des WJO (Wiener Jeunesse Orchester).
2018 war sie Mitglied des Euphony Central Europesn Youth Orchester unter der Leitung von Daniel Geiss.
Seit 2019 kam es zur mehrmaligen Zusammenarbeit mit dem Haydn Orchester als Substitut u. a. unter der Leitung von Arvo Volmer, Alexander Lonquich, Felix Bender.